Che cosa è la Consulenza di carriera e quando può essere utile

Ho recentemente cambiato lavoro e in molti mi chiedono di cosa esattamente mi occupo adesso. In effetti, non è immediato capire di cosa si tratta quando parlo di consulenza di carriera.

Prima di provare a spiegare un po’ più nel dettaglio cosa si intende per consulenza di carriera, penso sia utile partire da rispondere ad un’altra domanda:  a chi può essere utile?

Credo che possa essere utile in diverse situazioni e contesti, anche molto differenti fra loro, poiché, si tratta di un intervento molto flessibile, adattabile completamente alla persona e ai suoi bisogni.

Provo a fare alcuni esempi per spiegarmi meglio, la consulenza di carriera potrebbe essere utile:

  • chi non è più soddisfatto del proprio lavoro; chi sente di aver perso la motivazione in ciò che fa; chi vede che non porta più gli stessi risultati perché ciò che fa non gli dà più gli stimoli di un tempo;
  • chi ha perso il proprio impiego, magari dopo tanti anni, e deve rimettersi in gioco in un mondo del lavoro totalmente diverso da quello che ricorda;
  • chi non è ancora riuscito a trovare una stabilità lavorativa e/o professionale;
  • chi vive un momento di difficoltà nella propria azienda, che da un po’ di tempo è diventata ostile, e ha bisogno di tornare a credere in se stesso/a e capire quale strada deve prendere il proprio percorso professionale;
  • chi si trova di fronte ad un bivio, e deve fare una scelta importante: ad esempio decidere in che direzione far proseguire la propria carriera accademica, oppure scegliere se continuare gli studi o entrare nel mondo del lavoro.

Quindi cos’è la consulenza di carriera? E cosa è per me la consulenza di carriera?

La consulenza di carriera è una consulenza professionale che accompagna la persona in un processo di riflessione e consapevolezza circa le proprie competenze, le proprie risorse, i propri valori e i propri bisogni, in funzione della definizione di un obiettivo lavorativo o professionale, che deve essere prima definito, per poi individuare la strada per raggiungerlo.

Io lo vedo come un viaggio, articolato in varie tappe, che la persona compie con l’aiuto, il supporto e la guida del consulente.

La prima tappa è quella della scoperta. Se dovessi descriverla con un’immagine penserei ad un bosco più o meno fitto da attraversare, con fatica ma anche con il piacere di vedere dei luoghi nuovi, belli e affascinanti. In questa prima tappa ci si focalizza sul portare alla luce le proprie potenzialità, le proprie risorse acquisite e quelle da sviluppare, i valori professionali che stimolano la nostra motivazione, i bisogni, gli interessi e i vincoli. La prima tappa giunge alla sua conclusione con la consapevolezza, di quello che è il proprio punto di partenza: le proprie caratteristiche, le risorse e gli strumenti che si hanno a disposizione, e quelli che ancora mancano o che devono essere rafforzati.

Arrivati al termine del bosco troviamo uno spiazzo dove poter piantare una tenda, sederci ad un tavolo e lavorare alla definizione del proprio obiettivo. E’ questa la seconda tappaL’obiettivo dovrà essere individuato accuratamente e dovrà tenere in considerazione tutti gli aspetti emersi durante l’esplorazione. Con questo andremo a definire il piano di azione, ovvero gli strumenti che occorrono per proseguire il viaggio e le azioni che dovranno essere messe in atto per affrontare la tappa successiva del percorso.

Adesso vedo la persona pronta e attrezzata per terza tappa, il passaggio all’azione. Ricorrendo ancora una volta ad un’immagine, penso ad una montagna da scalare, che può essere più o meno ripida a seconda di quanto è ambizioso l’obiettivo che la persona si è data. Ma la persona non affronterà la scalata impreparata o sola. Al contrario, avrà con sé il giusto equipaggiamento –  un abbigliamento appropriato, uno zaino contenente tutto ciò che può servire – e una guida che può continuare ad affiancarla fino a quando non si sentirà pronta a proseguire autonomamente.

Concludo con un’ultima domanda: qual è l’elemento imprescindibile per iniziare questo Percorso/Viaggio?

A mio parere la volontà e il desiderio di mettersi in gioco e lavorare su se stessi. Questo è un percorso che non si subisce passivamente, ma che si porta avanti in prima persona. Il consulente accompagna la persona nel suo viaggio, ma non potrà compiere il viaggio al suo posto.